Non profit

L’uomo? Mettiamolo al centro

"L' uomo al centro" promuove e diffonde progetti culturali di sensibilizzazione dei cittadini

di Redazione

Una decina di soci, tutti volontari attivi tra cui anche alcuni professionisti, fondano nel settembre del ?97 l?associazione ?L?uomo al centro? che si pone l?obiettivo di promuovere, sostenere, sviluppare ma soprattutto diffondere in modo capillare, programmi ?mirati? alla sensibilizzazione dei cittadini.
Non a caso il gruppo si occupa di elaborare e presentare progetti dedicati ad aree ben distinte del sociale: si va da quelli culturali o di istruzione e salvaguardia dell?ambiente, rivolti, ad esempio, ai ragazzi delle scuole, fino ai progetti che coinvolgono i cittadini su temi attuali come salute e sanità, sensibilizzando opinione pubblica e famiglie riguardo alla donazione degli organi. L?associazione, che opera per sviluppare tutto ciò che ruota intorno alla figura dell?uomo e quindi della società in generale, rispondendo alle esigenze del territorio è impegnata nel campo dell?orientamento al lavoro: tra l?altro indirizza chi necessita di formazione prefessionale verso istituti adeguati. Il gruppo, che si autofinanzia con quote versate dagli associati, collabora con diverse realtà di volontariato: tra queste c?è il Cav, (Centro Aiuto alla Vita) di Pescara e l?Aado, l?organismo che si occupa proprio della donazione di organi. Da sottolineare infine che l?associazione ?L?uomo al centro? è ospitata attualmente nella sede di un?azienda impegnata, in particolare, nel settore della comunicazione.
Ro. Sch.

Nome&nbspL?UOMO AL CENTRO
Indirizzo&nbspvia Mazzini, 152
65122 – Pescara
Telefono&nbsp085/34120
RESPONSABILE&nbspAssunta Di Bucchianico
Scopo&nbspPromozione e diffuzione di progetti culturali di sensibilizzazione con attenzione all?uomo
ANNO di nascita&nbsp1997

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.